L’email è uno strumento – e un argomento – che spesso viene dato per morto, passato, ma in realtà non è assolutamente così.
Tutti noi conosciamo la posta elettronica, ma quasi solamente per l’uso che ne facciamo ogni giorno: mandare e ricevere e-mail, appuntamenti a calendario, video chiamate. Tuttavia, oggigiorno questi strumenti si intersecano con tematiche ben più estese relative alla protezione dei dati, al loro trattamento e al GDPR.
Inoltre, le regolamentazioni in materia di dati sono sempre meno viste come un’imposizione, man mano che la consapevolezza dell’importanza rispettare la compliance aumenta, sia nelle aziende, che presso i singoli individui. Principali attori, in questa situazione, rimangono le Pubbliche Amministrazioni, chiamate ad adeguarsi in tempi brevi ai principi europei e alle richieste dei cittadini.
Utilizzo di software di email: i dati e le previsioni
Se guardiamo i dati relativamente all’andamento dell’uso delle email, si registra una crescita storica – e in continuo aumento – di questo strumento.
Utenti di email (Milioni) – Previsioni di crescita mondiale [grafico ispirato dal report di Radicati Group, 2020]
Account Business di E-mail (Milioni) – Previsioni di crescita mondiale [grafico ispirato dal report di Radicati Group, 2020]
La Post@ è ormai diventata una commodity. Non solo il business, ma la nostra vita personale, si basa continuamente sul poter usare un indirizzo e-mail.
Vogliamo aprire un account su un social media? Vogliamo iscriverci a un webinar? Vogliamo utilizzare una piattaforma di streaming, o ordinare da siti e-commerce? Dobbiamo fare lo SPID? Ci verrà sempre chiesta un’e-mail.
Anche se questi grafici ci parlano di email e business email, va considerato che lo strumento è in continuo cambiamento. Dalla singola applicazione di email, ci si è spostati a un sistema più completo che include svariate funzionalità. Oltre all’aumento di utenti, quindi, si sta vivendo un vero e proprio spostamento nelle modalità d’uso della posta elettronica.
L’e-mail non basta più. Dal lavoro con i colleghi, all’organizzazione di una vacanza, vogliamo sempre più condividere file, editare documenti assieme, poter accedere in più persone contemporaneamente ad una stessa cartella con foto e materiali grafici, ma gli esempi potrebbero continuare.
Sia nel privato che a livello aziendale, la posta elettronica si è dovuta evolvere, lasciando indietro l’essere e-mail, in inglese letteralmente lettera elettronica per diventare un luogo di lavoro – o di vita – digitale, da cui fare tutte le azioni necessarie. Questo nuovo modo di vivere l’e-mail, che Gartner chiama digital workplace è inoltre in linea con le logiche di smart working sempre più presenti nelle organizzazioni, all’estero come in Italia.
Digital Workplace: l’evoluzione necessaria dell’e-mail
La posta elettronica, quindi, sarà pure attiva da dagli anni ’70, ma lungi dall’essere morta, si è evoluta in un sistema che è già richiesto a gran voce sia dal settore pubblico che da quello privato, in tutto il mondo.
Una sfida maggiore per la PA italiana è posta dal dover essere compliant con il GDPR e dover quindi cercare software che
- permettano ai lavoratori di accedere a tutte le più moderne funzionalità di Digital Workplace
- rispettino il regolamento generale per la protezione dei dati personali 2016/679
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